Coronavirus e la fase 2, le novità per le Aziende in Lombardia

Professione agente di commercioLa Lombardia vuole riaprire, il Governatore Fontana spinge affinché il 4 maggio ripartano tutte le attività produttive rispettando regole precise (le cosiddette 4D): Distanziamento, Dispositivi, Digitalizzazione e Diagnosi. La proposta è di affrontare così la fase 2 dell’emergenza sanitaria, non perfettamente in linea con quanto prevede l’amministrazione centrale che invece prevede un’apertura lenta e graduale di tutte le attività commerciali.

Cautela invece da parte del capo della Protezione civile Angelo Borrelli, per il quale qualsiasi ipotesi è ancora prematura. Sicuramente, come ha sottolineato anche l’OMS “la Lombardia è il pilota di ciò che accadrà nelle altre regioni” in virtù dei tragici numeri che l’hanno colpita in questi mesi; perciò, a maggior ragione, dovrà muoversi con le dovute cautele prendendo tutte le precauzioni necessarie perché sarà il modello a cui si guarderà.

Altre dichiarazioni arrivano dalla seconda regione più colpita, il Veneto: il Governatore Luca Zaia ritiene che non si possa attendere che il numero di contagiati arrivi a zero per riaprire, altrimenti il rischio è di uscirne non prima dell’arrivo dell’estate.

Come potranno aprire le aziende non lo si sa ancora, si ipotizza che sarà fondamentale mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, con l’obbligo di mascherine per tutti, l’obbligo dello smart working per chi svolge un lavoro che lo permette, restrizioni sugli spazi di condivisione, l’impossibilità di svolgere attività (riunioni o incontri) in gruppo. Sicuramente non si tratta di linee facili da rispettare e da mettere in atto, tuttavia molti imprenditori, liberi professionisti, titolari di attività, chiedono di riaprire per evitare di aggravare ancora di più la loro condizione economica.

 

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